“Tra le onde del mare infinito e l’orlo della terra esiste, invisibile e tenace, un confine. Lo attraverso e divento un’altra. Sono sempre io. Stesse gambe, stessi occhi, stessi capelli. Stessa sapienza di erbe e unguenti. Ma straniera. Venuta da lontano. Straniera come le mie mani. Lontana, incomprensibile, guardata con sospetto. Come se attraversando il mare
avessi portato troppo mistero con me.” – Marilena Lucente
“Che cosa vuol dire essere stranieri? Ti sei mai sentito straniero?”. La ricerca è partita proprio da alcune interviste. Abbiamo posto queste domande a diverse persone e dalle loro risposte abbiamo incominciato ad indagare l’estraneità.
Una ricerca attraverso viaggi, limiti, confini, non solo geografici ma soprattutto umani. Attraverso il movimento si cerca di esplorare cosa voglia dire essere stranieri. Stranieri in un luogo. Stranieri in un gruppo, in una società. Stranieri in noi stessi e nel proprio corpo.
Il lavoro prende ispirazione dal libro Trilogia delle donne dell’acqua di Marilena Lucente, concentrandosi in particolare sulla figura di Medea. Medea è la prima donna che decide di affrontare il mare, la prima donna a salire a bordo di una nave. Una donna che lascia la sua casa, supera i confini. Medea sperimenta l’essere straniera in una terra che non è la sua.
In apertura della serata “Tableau – istantanea di movimento”, una performance a cura di WHYNOT in cui arte figurativa e movimento si incontrano.
TRAILER
DATE
Venerdì 05 aprile h 20:30
CREDITI
Di Sara Fraschini
Con Erika Crivellari, Sara Gaboardi, Beatrice Scigliuzzo
Con il sostegno di Teatro Linguaggicreativi e WHYNOT