Nel racconto La Mite di Dostoevskij le azioni dei personaggi che si susseguono nell’incalzante ritmo narrativo, sono il riflesso delle deflagrazioni che avvengono dentro e fuori l’animo umano, una sequela di atti che appaiono per lasciare spazio ad una visione tragica e ad un significato filosofico dell’essere umano e del suo mondo.
La protagonista della storia, la Mite del titolo, si trova a raccontarsi per bocca d’un marito che non si dà pace, mentre resta proprio lì, nei pressi di quei due tavoli da soggiorno avamposti d’un ozio in spregio ad una luna di miele mai celebrata e sempre agognata, sperata, declamata. Tante domande senza risposte, una ad una in schianto contro lo sguardo di “severa meraviglia” che ha dissolto il loro amore di marito e di moglie, sposi per “caso” e per “istanti”, adoranti del corpo dell’altro in tempi asincroni, assieme all’insostenibile spazio lasciato inabitato dalla moltitudine di parole stracciate e appese nell’atrio d’una taciuta vergogna: l’inutile tormento d’un arrogante silenzio.
Sabato 18 Febbraio 2023 Dopo lo spettacolo Andrea Cramarossa, regista dello spettacolo, e Federico Gobbi, attore, dialogano con Fausto Malcovati, docente di Lingua e Letteratura Russa all’Università di Milano, traduttore e critico teatrale, e uno dei massimi esperti di teatro e cultura russa.
DATE
17-18-19 febbraio 2023
CREDITI
Canto della scena: Federico Gobbi
Canto delle vesti: Silvia Cramarossa
Canto delle dinamiche di palco: Sebastiano Pirillo
Canto delle videovisioni: Zerottanta Produzioni
Canto delle relazioni: Fabio Zerbinati
Canto della documentazione: Maria Panza
Canto dell’adattamento del testo, allestimento e regia: Andrea Cramarossa