HARRYNESS

In tournée

“In fondo ci sono cose peggiori della morte. Se avete passato una serata con un assicuratore sapete cosa intendo dire.”

Lo spettacolo teatrale Harryness è liberamente ispirato dal monologo “Il Natale di Harry” di Steven Berkoff che affronta il tema della solitudine attraverso gli ultimi giorni di Harry, un uomo di neanche quarant’anni, che si trova ad aspettare da solo il Natale. Nell’affrontare il testo abbiamo spostato la solitudine dal solo evento natalizio per parlarne in modo più universale. Anche attraverso la comicità, l’insana allegria, che figlia della solitudine, conduce alla pazzia.

Harry, trascorre le sue giornate con la televisione accesa, nell’attesa di telefonate che non arrivano e di obblighi nei confronti della madre e di tutte le donne del suo passato che tenta disperatamente di ritrovare per un brindisi. Accanto a lui un personaggio femminile, un gatto, che si prende gioco di lui impersonando di volta in volta: gli amici, la madre, l’ex fidanzata e il suo grande amore, Clara.

 

La scena si muove su due piani, il basso dove la vita reale trascorre nella solitudine e nell’abbandono a se stessi e il piano alto dove l’anima interiore ci collega tra realtà e divino e il divino è rappresentato da un cabaret dove la felicità e la pace interiore ci permettono di scherzare sui problemi esistenziali di ognuno di noi.

Quello a cui assistiamo nello spettacolo teatrale Harryness è realtà o sogno? Sta accadendo tutto realmente o è già accaduto? Harry sta vivendo il presente o è già morto? Forse sta solo sognando.

Trailer

CREDITI

di Paolo Trotti

con Francesco Leschiera e Simona Migliori

regia Paolo Trotti

DURATA

75 minuti

TOURNÉE

SCHEDE

Recensioni

Estratti

I doni, i profumi, i colori. Il cenone, la messa di mezzanotte. Il tepore delle famiglie che si ritrovano unite al calore di un camino, o brindano sotto l’albero addobbato. Il Natale è mille occasioni per stupirsi e fare baldoria. Ma non per tutti le feste natalizie sono una pausa spensierata. Per alcuni sono la cassa di risonanza di disagi profondi. E l’occasione per riflettere sulla propria solitudine, avvitandosi in pensieri depressivi e ansiosi.

Vincenzo Sardelli – KLP Teatro

 

Francesco Leschiera nel ruolo di Harry riesce a catturare il pubblico, trasferendo su di sé le angosce di chi sta guardando, fino a farlo sentire protagonista di quella storia. E ad aiutare lo spettatore a sentirsi ancor più toccato in prima persona sono i tanti riferimenti. […]

Ad accentuare le emozioni del pubblico è anche l’estrema vicinanza con gli attori, che rende tutto ancor più coinvolgente. E mancano davvero pochi giorni a Natale. Facile dunque chiedersi «che faccio a Natale?». Un interrogativo senza risposte non si sa a quali conseguenze può portare. Ma è forte anche lo stimolo a reagire.

Valeria Prina, Spettacoli News

Tournée

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