CHI NON LAVORA NON

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Ogni giorno alla mattina ascoltiamo il notiziario alla radio, dopo pranzo sfogliamo le notizie in rete e la sera, prima di andare a dormire, leggiamo il giornale. Lo scegliamo noi, nessuno ci obbliga, non riusciamo a farne a meno, eppure questa massa di informazioni ci soffoca e ci atterrisce.

Lo spettacolo teatrale Chi non lavora non è ispirato al romanzo “E adesso, pover’uomo?” di Hans Fallada.

 

Giovanni ha quarant’anni, ha comprato a rate una meravigliosa vasca da bagno per Ciuffetto, l’amatissima moglie. Ogni mese, per un anno, dovrà pagare un decimo del suo stipendio per estinguere le rate.

 

Un giorno, Giovanni perde il lavoro; perde la casa; perde ogni punto di riferimento. Gli rimangono un debito, una vasca da bagno, poche speranze.

Un attore solo sulla scena affronta i fantasmi di una società allo sbando, aggrappato alla futilità di un oggetto di lusso che, perduta la sua funzione, diviene simbolo del fallimento personale e di un modello di vita.

Il protagonista dello spettacolo teatrale Chi non lavora non ci parla di noi, del nostro presente, delle nostre illusioni e del bisogno di ricostruirsi.

CREDITI

di Amedeo Romeo e Paolo Trotti

con Amedeo Romeo

regia Paolo Trotti

DURATA

60 minuti

SCHEDE

PREMI

Menzione speciale della giuria Premio Internazionale “Il teatro nudo” di teresa pomodoro 2013, giuria presieduta da Livia Pomodoro e composta da: Eugenio Barba, Lev Dodin, Frédéric Flamand, Jonathan Mills, Lluís Pasqual e Luca Ronconi
Finalista Bando Storie di lavoro 2015
Finalista Festival delle Resistenze Museo Cervi 2016
Finalista Festival Ermo Colle 2016

Recensioni

Estratti

Una riscrittura semplice e diretta, nessun virtuosismo. I soliloqui crudi e taglienti, a volte ripetitivi (ma non potrebbe essere altrimenti) diventano mantra tenero e amaro. La drammaturgia di frasi minimaliste, a volte nominali, traccia un procedere per quadri che nei temi, nelle atmosfere e nello stile attinge a piene mani al cinema neorealista, con citazione finale di Ladri di biciclette. 

Vincenzo Sardelli, Paneacquaculture.net

 

Amedeo Romeo, solo in scena, racconta i dolori di un uomo che osserva impotente il declino della propria vita e lo fa con delicatezza, mostrando, attraverso i toni, i gesti ben calibrati e misurati, tutti gli altri personaggi.

Angela Villa, Dramma.it